Il nazionale ceco sta per approdare al Cagliari. La scelta di rivelare i suoi orientamenti sessuali apre nuove discussioni
Jakub Jankto, 27 anni compiuti lo scorso 19 gennaio, sta per tornare in serie A. Il centrocampista aveva lasciato il massimo campionato solo due estati fa, quando il Getafe versò alla Sampdoria circa 6 milioni di euro. Nell’ultimo anno con la maglia blucerchiata si era messo in evidenza, segnando 6 gol e fornendo 3 assist in 35 gare. Il primo anno in Liga era stato un mezzo fallimento. Per il mancino 2 assist in 14 match, ma solo 582′ in campo.
Gli spagnoli l’hanno quindi ceduto in prestito alla Sparta Praga:15 presenze, una rete ma il minutaggio rimaneva limitato a soli 686′. Centrocampista di qualità, Ranieri che l’aveva allenato alla Sampdoria l’ha fortemente voluto, in nazionale vanta 4 gol in 45 match, avendo vestito le maglie di tutte le selezioni dall’Under 17 in su.
Jankto, oltre che per le sue capacità tecniche, lo scorso 13 febbraio era finito sulle prime pagine dei giornali per una dichiarazione che riguardava il proprio orientamento sessuale. Il centrocampista aveva rivelato di essere omosessuale.
Il prossimo mediano del Cagliari, pronto per lui un contratto biennale da 1 milioni netto con opzione per il terzo, il 13 febbraio aveva detto di non volersi più nascondere. “Come tutti gli altri ho i miei punti di forza, i miei punti deboli. Ho un lavoro che svolgo al meglio da anni, con serietà, professionalità e passione”, aveva affermato il ragazzo arrivato a Udine nel lontano 2014. “Voglio anche vivere la mia vita in libertà. Senza paure. Senza pregiudizio. Senza violenza. MA con amore”, aveva aggiunto, concludendo così il suo post su Instagram.
Jankto, dopo due stagioni grigie ha deciso di ripartire, affidandosi a Claudio Ranieri con cui ha dato il meglio in carriera. La Sampdoria per lui nel 2019 versò ben 14,5 milioni all’Udinese. Sul suo arrivo in serie A si è espresso anche il ministro dello Sport, Andrea Abodi. Sollecitato a Radio24 sull’arrivo di un calciatore che aveva dichiarato la propria omosessualità, l’ex presidente del Credito Sportivo ha affermato: “La società probabilmente, in generale, ancora qualche passo in avanti può farlo. Per quanto mi riguarda è prima di tutto una persona e secondo è un atleta”.
Entrando ancora più nel dettaglio, Abodi ha detto di preferire chi mantiene un profilo più basso. “Non faccio differenze di caratteristiche che riguardano la sfera delle scelte personali. Se devo essere altrettanto sincero non amo, in generale, le ostentazioni, ma le scelte individuali vanno rispettate per come vengono prese e per quelle che sono. Io mi fermo qui”, ha concluso l’ex presidente della Lega di serie B.
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