Campionato, rimandata la partenza: è ufficiale, ecco i motivi

È ufficiale, la partenza del campionato è stata rimandata, anche la Lega ha dovuto certificare quanto successo. In particolare, sembra esserci un vero “tutti contro tutti” che non porterà a una fase tranquilla: a rimetterci, sempre e comunque, saranno i tifosi italiani.

Campionato, posticipato il suo inizio

Diventa sempre più l’estate dell’imprevisto. Il calcio italiano non perde l’occasione per mandare nel caos i tanti tifosi che, in tutta Italia, stavano già programmando le trasferte negli stadi, senza prendere impegni di nessun tipo.

Il campionato rimanda la sua partenza, c’è il sigillo ufficiale su questa decisione. Farà senza dubbio discutere, proprio perché è il frutto di una decisione quasi controcorrente, che rischia ora di allargare il nervosismo già ben presente nel calcio italiano.

Partenza rinviata, ecco i motivi

Il calcio italiano resta sempre impantanato, una volta che cominciano i ricorsi di varia natura è difficile poi venirne fuori in tempi breve. Il campionato è rimandato, la partenza è slittata in maniera ufficiale: la Serie C è la “vittima” di tutto ciò.

Dopo la sospensiva dell’esclusione per il Campobasso, si era creato un caso vero e proprio: un’altra pronuncia sul caso dei molisani sarebbe arrivata a due giorni dall’inizio del torneo, che al momento ha integrato la stessa squadra rossoblù. Stessa sorte, consequenzialmente, anche per la Coppa Italia di Serie C e il suo primo turno. Dunque, la decisione di rimandare lo start in maniera ufficiale, lo ha annunciato con un comunicato la stessa Lega Pro.

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Serie C, ufficiale quando si torna a giocare

Diventa un’estate italiana in tutto e per tutto, tra mercato, carte e squadre che devono aspettare di scendere in campo. Da ormai vent’anni o più, il torneo di terza serie è sempre nel mirino, tra fallimenti, squadra che ricompaiono e organici da mettere in sovrannumero.

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Il campionato di Serie C rimanda la partenza, ora è a 61 squadre, roba quasi da guinness dei primati. C’è da augurarsi che al 4 settembre, giorno fissato per la nuova ripartenza, si faccia chiarezza in maniera definitiva.