Il caso della domenica si lega alla Nazionale, con un big che lascia Mancini nei guai per il match di domani contro l’Ungheria. Il tecnico non ha preso molto bene la partenza del suo titolarissimo, farà a meno di lui forzatamente nella gara decisiva di Nation League. 
Nazionale, una grana per Mancini
Quando si parla del voler bene alla propria nazionale, c’è un episodio che potrebbe far scuola. Ed è proprio questo, se vogliamo, un esempio di come alla selezione italiana si pensi solo a parole o quando non ci sono più altri impegni.
Un big ha lasciato la Nazionale, lasciando arrabbiato Mancini e i tifosi italiani. La decisione è arrivata stamattina con un rimpallo di responsabile a far capire come – alla fine – sono sempre i club ad avere un gran potere decisionale intorno ai giocatori, anche quelli che dovrebbero essere i leader.
Un big via, i motivi
Tutto è stato spiegato dalla Gazzetta, ma porta a sminuire davvero il ruolo delle nazionali in questo frangente. È pur vero che l’Italia non è qualificata, ma un episodio del genere ha avuto ben pochi precedenti.
Ciro Immobile è il big portato via dalla Nazionale, Mancini non lo avrà domani e Lotito lo ha riportato di fatto a Formello. Dopo l’ultima ecografia, per Gds c’era stato il via libera per scendere in campo ma il presidente della Lazio non si è fidato e ha deciso di non correre rischi, riportandolo così alla base e di fatto impedendo il suo ingresso in campo domani sera. Il ko di Immobile è stato confermato dalla Figc con un recente comunicato.
Lotito riporta Immobile alla Lazio
Decisione che sta diventando una specie di boomerang, proprio Lotito era stato tra i massimi difensori dell’Italia, soprattutto ai tempi di Tavecchio. Questa scelta può essere considerata una ripicca verso la federazione?
Di certo, il torto viene fatto a Immobile e a Mancini, a corto di big in una Nazionale sempre meno considerata. Il tecnico ha poche scelte, in Serie A solamente il 30% dei calciatori è convocabile. Se poi togliamo dalla rosa anche il bomber, la coperta diventa cortissima. 
