L’infortunio alla mano continua a tormentare presente e futuro di Marc Marquez. Il campionissimo spagnolo vive una fase delicata della sua carriera e il traguardo dei nove mondiali di Valentino Rossi si fa sempre più complesso da raggiungere
Il campionato di MotoGp è ancora agli albori della stagione e la classifica nelle zone alte risulta ancora piuttosto corta e suscettibile di possibili cambiamenti. Sono infatti diversi i piloti che potrebbero contendersi il titolo di campione da qui alla fine, in attesa di delineare al meglio le gerarchie. 
La stagione è infatti lunga e tortuosa per tutti con diverse possibili soluzioni ancora da trovare. In particolare fa riflettere la situazione di Marc Marquez, otto volte campione del Mondo spagnolo che sembra vivere uno dei peggiori periodi della sua gloriosa carriera. Il classe 1993 iberico ha messo insieme solamente 7 punti nelle sue prime uscite, e continua a far parlare di se anche per i problemi fisici che da qualche tempo lo affliggono. La sua corsa ai nove titoli mondiali vinti da Valentino Rossi è ormai in fase di stallo da qualche tempo, con l’ultimo campionato vinto nella classe regina risalente addirittura al 2019. Nel 2020 è stato totalmente ai box, mentre nelle due annate successive è arrivato settimo e tredicesimo. Score evidentemente lontani dai fasti di un tempo, e che fanno di Marquez un pilota in netto calo con un futuro molto incerto.
MotoGP, il futuro incerto di Marquez e l’ossessione mondiale: l’infortunio è ancora un problema
Non arrivano peraltro buone notizie in merito alle condizioni fisiche dello stesso Marquez che è ancora alle prese con i postumi di un infortunio alla mano con frattura intra-articolare del primo metacarpo, il tutto rimediato con la famigerata caduta di Portimao.
Lo spagnolo continua a dire che rientrerà in pista ma c’è il dubbio che ci sia qualcosa in più dell’infortunio a frenarlo e per molti sale la convinzione che non riuscirà a raggiungere i 9 mondiali vinti da Valentino Rossi. Una sorta di incubo alle spalle di Marquez che in conferenza a margine del weekend di Jerez ha annunciato il suo forfait: “Ho provato in tutti i modi a recuperare in 4 settimane, ma i dottori, fin dall’inizio, mi avevano avvertito che ci sarebbero volute 6-8 settimane“. Correre a Jerez sarebbe una pazzia, come ammesso dallo stesso ex campione che avrebbe messo a rischio l’arto ad ogni frenata, e secondo i medici “con conseguenze non per poche settimane, ma per l’intera carriera“.
