Incubo Italia, addio Europei: ecco lo scenario

Dopo il pareggio in Macedonia, la qualificazione dell’Italia per Euro 2024 è a rischio: cosa serve per passare il turno

Chi ben comincia è a metà dell’opera. Purtroppo, non è il caso dell’Italia di Spalletti. Se è vero che la mano dell’ex tecnico del Napoli si è vista fin dalla prima uscita dei suoi Azzurri, è altrettanto vero che la partita di Skopje ha lasciato in tutti i tifosi della Nazionale l’amaro in bocca.

Su un campo obiettivamente in condizioni al limite del praticabile lo spettacolo offerto dalla squadra campione d’Europa in carica è stato, per buona parte del secondo tempo, imbarazzante. E adesso la qualificazione a Euro 2024 è davvero a rischio.

Qualificazione Italia Euro 2024
Italia nei guai: la qualificazione è a rischio (Ansa) – Calciomercatotv.it

Servirà cambiare marcia da qui in avanti agli uomini di Spalletti. Un bel grattacapo per il CT, che non può giocarsi più alcun bonus, se vuole ancora ambire a una qualificazione diretta ai prossimi Europei, senza passare dall’insidia dei playoff. Con il pareggio di Skopje gli Azzurri sono infatti fermi a quota 4 punti con 3 partite disputate, frutto della sola vittoria, peraltro non molto convincente, con Malta nella gara d’esordio.

La classifica recita in questo momento Italia al terzo posto a pari merito con la Macedonia del Nord, a tre punti di distanza dall’Ucraina seconda, in grado di bloccare l’Inghilterra nel pomeriggio di sabato sull’1-1. Cosa vuol dire questo? Semplicemente che la gara di San Siro di martedì 12 settembre diventa per gli Azzurri un vero spareggio. Contro gli ucraini non ci sarà altro risultato che la vittoria. Altrimenti le cose si metteranno davvero male.

Italia, Euro 2024 a rischio: in che modo gli Azzurri possono qualificarsi agli Europei

Tolta l’Inghilterra, a quota 13 punti con 5 gare disputate, ormai prima e irraggiungibile, nel girone è lotta a tre per il secondo posto. L’Italia può contare sul fatto di avere una partita in meno rispetto alla Macedonia del Nord e all’Ucraina. Ma è una magra consolazione, considerando che vincere contro gli ucraini sia in casa che fuori non sarà certo una passeggiata.

Conquistare martedì i tre punti a San Siro è infatti condizione necessaria per poter ambire alla qualificazione, ma assolutamente non sufficiente. Servirà infatti a quel punto non fallire la gara successiva contro Malta, il prossimo 14 ottobre e sperare magari di strappare un pari in Inghilterra contro una nazionale già qualificata il 17 ottobre, mentre in contemporanea l’Ucraina affronterà da favorita la mediocre formazione di Malta.

Qualificazione Italia
Italia, cosa serve per qualificarsi a Euro 2024: lo scenario (Ansa) – Calciomercatotv.it

A quel punto vincere il 17 novembre con la Macedonia in casa basterebbe per assicurarsi di arrivare allo scontro diretto decisivo del 20 novembre, in trasferta, con un punto di vantaggio sull’Ucraina. Il che significherebbe due risultati su tre a disposizione.

Vale la pena comunque ricordare che in caso di arrivo a pari punti, cosa per nulla improbabile, i criteri per stabilire la seconda posizione sarebbero limitati agli scontri diretti. In ordine: maggior numero di punti conquistati, miglior differenza reti, maggior numero di reti segnate.

Rischio playoff per l’Italia: cosa può succedere

E se non dovesse arrivare la vittoria con l’Ucraina a San Siro? Cosa accadrebbe se la Nazionale di Spalletti dovesse terminare il girone al terzo o addirittura al quarto posto? Fortunatamente, grazie alla vittoria del girone di Nations League, gli Azzurri si sono già assicurati un posto nei playoff in programma a marzo.

Italia ai playoff di Euro 2024
Come funzionano i playoff per Euro 2024 (Ansa) – Calciomercatotv.it

Cosa che tra l’altro non ci garantisce minimamente la qualificazione alla fase finale. Con gli spareggi si qualificheranno le ultime tre squadre, attraverso un meccanismo particolare. Le dodici squadre impegnate verranno divise in tre mini-tornei da quattro squadre, con semifinali secche ed eventuale finale che si disputeranno tra il 21 e il 26 marzo. Una formula estremamente rischiosa, come abbiamo già imparato sulla nostra pelle in quel ‘maledetto’ marzo del 2022.

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