“Col calcio ho finito”, l’allenatore dice basta. Poi si lascia andare a una clamorosa rivelazione su Aurelio De Laurentiis
Ci sono allenatori che vorrebbero morire in panchina così come gli attori sul palcoscenico. Dopo anni di professione non riescono a fare a meno dell’adrenalina che scorre a fiumi, del brivido della suspense, dell’euforia della vittoria, della passione dei tifosi. 
E ci sono altri tecnici che, invece, a certo punto della carriera dicono basta a una vita da girovaghi, alle contestazioni, alle pressioni, alle critiche della stampa.
Insomma, non ne possono più, ne hanno le scatole piene del calcio e di tutti i suoi annessi e connessi. Del resto, il pallone è un amante esigente, pretende assoluta dedizione prosciugando ogni energia.
Ecco perché viene il momento in cui un allenatore, pur con un curriculum di tutto rispetto, prorompe in quello che è quasi una sorta di grido di liberazione: “Basta, col calcio ho chiuso“.
Edy Reja, la rivelazione su De Laurentiis: “Ogni tanto ci sentiamo”
Alla soglia degli ottant’anni e dopo una lunga carriera in giro per l’Italia e che lo ha portato anche all’estero, sulle dell’Hajduk Spalato, del Gorica, compagine slovena, e della Nazionale dell’Albania, Edy Reja, il decano dei tecnici italiani, appende la tuta e il fischietto al chiodo.
L’annuncio è arrivato nel corso del suo intervento a ‘Radio Marte’ durante il quale si è lasciato andare a una rivelazione su Aurelio De Laurentiis che è stato il duo datore di lavoro dal 2004 al 2009, 5 anni in cui il tecnico friulano ha guidato gli azzurri dai fangosi campi della Serie C a quelli dell’allora Coppa Uefa. 
Avendo precisato che pur chiudendo con il calcio prenderebbe in considerazione un lavoro di consulenza, stuzzicato sulla disponibilità a ricoprire un ruolo da consulente anche per il Napoli, Edy Reja ha svelato di avere frequenti contatti con il patron azzurro: “Non credo perché ci sono già tanti consulenti. Ogni tanto ci sentiamo con De Laurentiis. L’ultima una quindicina di giorni e poi ci siamo incontrati e salutati“.
A ben pensarci, il proverbiale segreto di Pulcinella. De Laurentiis, per certi versi, è un personaggio atipico del mondo del calcio. Istrionico, vulcanico, talvolta sopra le righe negli atteggiamenti e nelle dichiarazioni, il patron azzurro ha, però, una dote che pochi suoi omologhi condividono: riesce a costruire rapporti di stima, perfino di amicizia, con i suoi ex allenatori tanto che quest’ultimi nel tempo diventano i suoi consiglieri informali.
Uno di questi è proprio il tecnico friulano che De Laurentiis definì, nel salutarlo dopo averlo esonerato, il 10 marzo del 2009, “un amico, uno di famiglia, uno che avrà sempre la porta aperta al Napoli”. Detto fatto. D’altra parte, i consigli di un amico fidato, soprattutto in tempi di burrasca, sono preziosi come l’oro.
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