L’inchiesta preoccupa la Juventus: bianconeri sotto torchio

La Juventus ha un nuovo caso da affrontare, i calciatori sono interrogati dalla Procura della Repubblica. Stamani a Torino è proseguita l’inchiesta “Prisma” e la società bianconera deve difendersi dalle accuse.

Juventus, un problema in più

La squadra bianconera, dopo il ko interno contro l’Inter, deve pensare decisamente ad altri tipi di problemi. Che non riguardano il campo, almeno non direttamente. Nella giornata odierna la Juventus ha da affrontare un nuovo caso, calciatori e dirigenti sono preoccupati per l’inchiesta “Prisma”.

È un’inchiesta che sta facendo discutere, come riporta calciomercato.com tra gli indagati ci sono il presidente Andrea Agnelli, il suo vice Pavel Nedved, l’ex direttore sportivo Fabio Paratici nonché altri quattro dirigenti e la stessa società Juventus. Le accuse sono di aver emesso fatture per operazioni inesistenti, false fatturazioni e falso in bilancio per società – come la Juve – che sono quotate nel listino di Borsa.

Agnelli e Nedved foto LaPresse
Agnelli e Nedved, c’è preoccupazione per questa nuova inchiesta – calciomercatotv.it – foto LaPresse

Calciatori sotto torchio

Mattinata decisamente pesante per la società bianconera. I calciatori della Juventus in questo caso non sono indagati ma ascoltati come persone informate sui fatti. Saranno così ascoltati e interrogati, dovranno spiegare l’accordo che sarebbe stato sottoscritto in forma privata nel 2020, nel pieno periodo del covid riguardante gli stipendi. Un accordo che sarebbe stato sottoscritto privatamente e che non comparirebbe nei bilanci della società.

La giornata odierna ha registrato così alcune audizioni, nell’inchiesta sono stati interrogati i calciatori della Juventus Cuadrado e Chiellini, nelle prossime ore toccherà a Bonucci.

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Juventus, si corre un nuovo rischio

Quanto sta accadendo nell’inchiesta “Prisma” è un caso che preoccupa la Juventus, la dirigenza, i calciatori ma anche i tifosi. Si cercherà di far luce su episodi risalenti a due anni fa, quando la pandemia entrò con prepotenza nella vita di tutti e la società bianconera cercò di accordarsi con i suoi tesserati.

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Fu una situazione molto particolare, le società dovevano pagare stipendi – in pratica – con le attività ferme e zero ricavi: da qui la decisione juventina di un accordo. Se lecito o meno lo stabilirà la Procura.

Agnelli e Arrivabene - foto LaPresse
Agnelli, qui con Arivabene, preoccupato per il caso legato alla Juventus – calciomercatotv.it – foto LaPresse
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