Mbappé-PSG, il sindacato difende il calciatore: cosa è costretto a fare il club

Il milionario attaccante francese ha visto schierarsi al suo fianco l’assocalciatori transalpina. La presa di posizione

Associare la parola sindacato a Kilyan Mbappé potrebbe sembrare un ossimoro, ma nel calcio dei diritti tv, dei fondi e delle terze parti, accade anche questo. Il gioiello parigino non ha intenzione di rinnovare il suo contratto col PSG, in scadenza 2024. Questo no ha scatenato una vera e propria guerra con il presidente del club, Nasser Al Khekaifi. Il numero uno dei Campioni di Francia ha detto chiaramente che se non firmerà il rinnovo, il giocatore sarà ceduto. Restano, per il presidente dell’Eca, due ostacoli.

In primis, la volontà del giocatore, propenso ad andare in scadenza per poi accasarsi al Real Madrid. In secondo luogo, serve una compagine che convinca il vice-campione del Mondo. Al momento, neanche l’offerta dell’Al Hilal, 300 milioni al PSG, 400 per un biennale all’attaccante, avrebbe smosso il calciatore. Come atto di forza, la squadra della capitale ha escluso Mbappé dalla tournée in Giappone, partenza il 29 luglio. Curiosità: sull’aereo ci sarà invece Ethan, fratello minore di Kylian.

il sindacato con Mbappé
Kylian Mbappé, interviene il sindacato calciatori (LaPresse) – calciomercatotv.it

Proprio dopo l’ultima forzatura di Al Khelaifi, a fianco dell’ex Monaco si è apertamente schierato l’Unfp, il sindacato dei calciatori professionisti in Francia. Vediamo cosa sta accadendo.

L’associazione calciatori al PSG: “Mbappé deve giocare”

Nel maggio 2022, Kylian Mbappé ha rinnovato per due anni più uno, facoltativo, il proprio contratto fino al 2024. Come scrive forbes.it, i numeri sono da capogiro: 72 milioni di euro lordi a stagione; bonus da 180 milioni alla firma, spalmato in te rate; un altro benefit “fedeltà” da 240 milioni, così composto: 70 se resta a giugno 2023, 80 se non va via al 2024, altri 90 se rinnova al 2025.

Proprio per l’investimento fatto, Al Khelaifi non digerisce l’addio del suo pupillo. Philippe Piat, presidente dell’Unfp, ha di fatto aperto il fuoco contro il PSG. ”La situazione regolamentare consente al club di fare ciò che vuole del proprio organico, ma entro il 1° settembre le cose devono rientrare e non potrà agire a piacimento”, ha detto il numero 1 del sindacato.

L'assocalciatori contro il PSG
Nasser Al Khelaifi alle prese con il caso Mbappé (LaPresse) – calciomercatotv.it

Piat è andato oltre, sottolineando come non basti far allenare il giocatore: se Mbappé è disponibile deve essere schierato. “La società sarebbe costretta a farlo giocare perché altrimenti diventerebbe illegale in termini di diritto del lavoro”, ha spiegato ancora, come riferisce gazzetta.it.

Il legale ha spiegato come il regolamento preveda delle penalità se un giocatore venisse escluso dalla squadra per motivi non strettamente tecnici. “Se parliamo invece del miglior giocatore del mondo, diventa difficile non pensare che sia una punizione” ha rimarcato Piat nell’intervista a Rmc Sport.

Il 22 luglio scorso, l’Unfp aveva pubblicato una missiva pesante contro il PSG, ribadendo che avrebbero continuato a denunciare quanto accaduto ai danni del capitano della nazionale francese, “a meno che non sia consentito in Francia impedire ai dipendenti di esercitare la propria attività professionale nella totale impunità”, concludeva la lettera.

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