Il giocatore georgiano sembra un lontano parente del fuoriclasse ammirato lo scorso anno: il Napoli si interroga
E chi lo avrebbe mai detto. Se qualcuno avesse ipotizzato, con una buona dose di pessimismo, che il calciatore non avrebbe potuto ripetere le incredibili gesta dello scorso anno – che gli valsero, a titolo personale, il premio di MVP della Serie A, e a titolo collettivo lo scudetto della sua squadra – nessuno avrebbe immaginato un calo di queste proporzioni. 
Khvicha Kvaratskhelia, per tutti Kvara, o addirittura Kvaravaggio o Kvaradona – soprannomi meritati sul campo lo scorso anno, quando incantava ad ogni singolo match – sembra sparito. I motivi non possono certo essere riconducibili al solo addio di Luciano Spalletti, colui che ne ha valorizzato le doti oltre ogni rosea aspettativa.
E forse non basta nemmeno il non idilliaco rapporto col nuovo tecnico Rudi Garcia a spiegare un’involuzione che ha dell’incredibile. Di questi tempi, lo scorso anno, Kvara viaggiava già a quattro gol in campionato, con l’aggiunta di svariati assist. Anche in Champions League, dove illuminò la scena con una prestazione fantascientifica nell’esordio contro il Liverpool.
Ora Kvara non solo non incide, ma viene anche regolarmente sostituto. E se anche non lo fosse stato, probabilmente ora staremmo parlando di un giocatore deludente per 90′, non solo per i 66 disputati con la Lazio. O per gli 89 disputati a Marassi contro il Genoa. Ma cosa succede al georgiano? Forse le stesse parole di Rudi Garcia possono contribuire a spiegare parzialmente un crollo davvero inatteso.
Dentro la crisi di Kvara: la versione di Rudi Garcia
È certamente il momento più difficile da quando il georgiano è in Italia. Quello che gli sarebbe stato tranquillamente perdonato lo scorso anno – quando tra l’altro il suo arrivo era stato accompagnato da un discreto scetticismo – si fa fatica a capire in questa stagione. Kvara sembra spaesato, non integrato coi compagni, come se davvero fosse giunto oggi da una realtà così lontana come quella di provenienza.
Invece no. Kvara si è affacciato alla nuova stagione come Re di Napoli, come idolo incontrastato dei tifosi, come leader tecnico ed emotivo. Ma finora il tabellino personale recita un solo assist: quello per Giovanni Di Lorenzo nel vittorioso match contro il Sassuolo. 
“Ha bisogno di ritrovare ritmo: è importante la fase offensiva, a cui ha partecipato, ma c’è anche la parte difensiva. Non deve essere nervoso perché non segna. Si deve concentrare sul giocar bene e pensare di poter determinare non solo con i gol, che arriveranno da soli, ma anche con gli assist“, ha detto di lui l’allenatore francese del Napoli.
Chissà se Kvara, che ha già avuto i suoi bei problemi con l’ex Roma, farà tesoro di questi preziosi consigli…
