Ufficiale il ritiro di un campionissimo: i tifosi scoppiano a piangere

Tristezza infinita dopo l’annuncio social di uno degli sportivi più amati negli Stati Uniti e per tutti gli amanti del basket

Lo ha fatto nel modo più semplice possibile, con un lungo videomessaggio pubblicato sui propri canali social a pochissimi giorni dalla celebrazione del suo 39esimo compleanno: un annuncio che ha provocato diverse reazioni con tantissimi attestati di stima da parte dei suoi ex compagni e non.

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Delusione e lacrime per i tifosi dopo l’addio al basket (ansa foto) – calciomercatotv.it

Inserito nella lista dei 75 giocatori più forti di sempre, Carmelo Anthony ha detto addio al mondo del Basket. L’unica pecca nella sua sublime carriera? Quell’anello di campione NBA che gli è sempre sfuggito, nonostante i 28.289 punti segnati in 19 stagioni e giocando un totale di 1.252 partite nella NBA, il 34esimo per partite giocate nella storia della Lega.

Carmelo Anthony si ritira dal mondo del Basket

Considerato uno dei migliori cestisti della sua generazione, è il 9º nella classifica dei migliori marcatori NBA: una delle stelle degli anni 2000, ha vissuto delle stagioni incredibili con le casacche di Denver Nuggets, New York Knicks, Oklahoma Thunders, Houston Rockets, Portland Trail Blazers e per ultimo Los Angeles Lakers, collezionando 10 All-Star Game e il titolo di miglior marcatore della stagione 2012-13.

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Carmelo Anthony ha ufficialmente annunciato il ritiro a pochi giorni dal suo 39esimo compleanno (ansa foto) – calciomercatotv.it

Soprannominato The King of New York vanta il record di punti siglati, ben 62 al Madison Square Garden oltre che il record di punti segnati per un giocatore dei New York Knicks in una sola partita. Nato nel 1984 a Brooklyn, esplode nella Syracuse University, dove contribuì al titolo NCAA nel 2003 con la vittoria degli Orange su Kansas.

Punto di riferimento anche della Nazionale Statunitense con la quale ottiene i successi più importanti della sua carriera: bronzo alle Olimpiadi di Atene 2004 e tre medaglie d’oro nelle successive tre Olimpiadi (Pechino, Londra e Rio de Janeiro), battendo nell’ultimo atto della competizione rispettivamente l’Argentina, la Spagna e la Serbia, oltre a stabilire nell’Olimpiade Inglese un record: 37 punti nella sfida contro la Nigeria, diventando il miglior realizzatore della Nazionale statunitense.

Una perdita importante per tutto il mondo del basket per il futuro Hall of Famer: tra i più grandi cestisti dell’ultima generazione lascerà una traccia incancellabile nel mondo NBA e in tutti i tifosi delle rispettive squadre in cui ha militato.

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