Fervono i preparativi per l’attesissima finale di Budapest: tra le fila giallorosse c’è spazio anche per un po’ di scaramanzia
“Non è vero, ma ci credo“, scriveva il celebre Peppino De Filippo nella famosissima commedia, datata ormai oltre 80 anni fa, incentrata sulla superstizione e sulla scaramanzia. Tanto allora come adesso, tanto a Napoli quanto a Roma e in quasi tutti gli angoli del mondo, quel qualcosa di non dichiarato, che si fatica ad ammettere con gli altri ma ben presente nei riti quotidiani di chi crede, viene sempre a galla nelle occasioni importanti. E la finale di Europa League per la Roma è qualcosa di più di una semplice occasione importante. 
L’ambiente giallorosso sta preparando con cura maniacale l’ultimo atto di una cavalcata europea che, attraverso momenti di ‘sofferenza e resistenza‘ – come più volte ripetuto dal commentatotre Sky Fabio Caressa nel corso della semifinale di ritorno col Bayer Leverkusen – ha portato la squadra a giocarsi la possibilità di alzare un trofeo europeo.
Che sarebbe il secondo consecutivo. E che darebbe anche in dote la partecipazione alla prossima Champions, col privilegio di essere inseriti nella prima urna. Quella dei campioni. Quella delle teste di serie. Una partita che senza mezzi termini può essere definita tra le più decisive dell’intera storia del club giallorosso. Figuriamoci se in siffatte circostanze non c’è spazio per qualche atto scaramantico. Per tentativi di replicare alcune condizioni che si sono rivelate favorevoli in passato.
Siviglia-Roma, scelta la tenuta di gioco dei giallorossi
Facciamo un passo indietro. Di un anno. A Tirana, in occasione della finale di Conference League contro il Feyenoord, decisa da un gol del poi ‘ribelle’ Nicolò Zaniolo, la Roma scese in campo con la prima divisa. Quella rossa coi calzettoni rossi. Tra i tifosi, negli ultimi giorni, è sorta spontanea una domanda: con quale maglia giocherà la loro squadra del cuore? La risposta, in realtà, già si conosce. 
Essendo da tabellone stato designato il Siviglia squadra di casa, ed essendo totalmene bianca la prima maglia della formazione andalusa, vien da sè che la Roma non avrà problemi ad indossare il tradizionale kit rosso con pantaloncini e calzettoni dello stesso colore. Un vero e proprio sospiro di sollievo per chi aveva intanto iniziato a sondare i segnali in vista dell’importantissima sfida alla compagine spagnola.
Per avere un’idea della scaramanzia serpeggiante in queste occasioni, il cantante Ultimo, noto tifoso giallorosso, era stato invitato a Budapest da Lorenzo Pellegrini in persona per un posto in tribuna alla Puskas Arena. Ha rifiutato. Per onorare il rito di guardare la partita nello stesso luogo, e con le stesse persone, in cui ha assistito alla scorsa finale europea della Roma, quella contro il Feyenoord. Finita come tutti sappiamo.
