Messi, guadagni extra senza dire una parola: li ha nascosti sotto il tappeto

Leo Messi ha accettato un’offerta clamorosa senza dire una parola: affare straordinario per l’argentino, ma a una condizione

Guadagni extra in arrivo per Leo Messi. Non prendiamoci in giro. Non che all’argentino serva un secondo lavoro per ‘tirare a campare’. Tuttavia, qualcosa in più sul conto in banca non fa mai male, anche se ti chiami Messi e sei uno degli sportivi più pagati della storia. D’altronde, l’argentino ha appena rifiutato un’offerta monstre dall’Arabia Saudita, preferendo la corte, meno onerosa, dell’Inter Miami in Major League Soccer. Da qualche parte avrà pure dovuto recuperare i soldi perduti, e a dargliene l’occasione è stata proprio l’Arabia Saudita. Ma solo a una condizione piuttosto clamorosa.

Sponsor Messi
Messi, sponsor d’Arabia: pioggia di milioni per l’argentino (Ansa, Friedemann Vogel) – Calciomercatotv.it

Niente trasferimento in Medio Oriente, per ora, per la Pulce. L’ex stella del Barcellona preferisce ancora il mondo occidentale, e ha scelto con la famiglia di trasferirsi a Miami (non proprio una città qualunque), declinando l’offerta davvero mostruosa dell’Al Hilal per portarlo nella lega saudita e sfidare l’Al Ittihad di Benzema e l’Al Nassr di Cristiano Ronaldo.

Tuttavia, i petroldollari non dispiacciono a Messi, e di questo ce n’eravamo accorti. Non a caso ha giocato negli ultimi due anni al PSG, di proprietà del Qatar. E non a caso proprio in Qatar ha alzato al cielo la Coppa del Mondo, accettando qualunque tipo di richiesta gli venisse fatta da parte degli emiri (tutti ricorderanno la polemica sollevata dal Bisht, il mantello tradizionale indossato durante la premiazione).

E a ulteriore dimostrazione di questa sua passione per i contratti multimilionari, a prescindere dalla provenienza, è arrivata la clamorosa notizia di una partnership straordinaria stretta dall’argentino. Una partnership legata però a una condizione davvero surreale, accettata senza troppi problemi dal fuoriclasse e dal suo entourage. Ennesima dimostrazione di quanto una figura come Maradona sia lontana anni luce da Messi, almeno per quanto riguarda la personalità.

Offerta pazzesca per Messi: l’Arabia chiude la bocca all’argentino

Non possiamo certo dire che Leo non abbia il senso degli affari. Tutti ricorderanno il viaggio del 35enne argentino, lo scorso maggio, in Arabia. Una gita fuoriporta, non concordata con il PSG, che aveva fatto infuriare il club francese. Ma quando i petroldollari chiamano, dire di no è difficile. Così Messi, facendosi beffe del contratto con la squadra transalpina, aveva accettato di viaggiare, nel bel mezzo della stagione agonistica, per volare in Arabia a firmare un super contratto.

Leo Messi offerta araba
Leo Messi, offerta pazzesca: ma solo a una condizione (Ansa, Teresa Suarez) – Calciomercatotv.it

Leo è stato scelto infatti come testimonial del turismo in Arabia. Stando a quanto rivelato dal New York Times, l’argentino dovrebbe ricevere fino a 22,5 milioni in tre anni, in pratica senza fare nulla. Il contratto prevede solo qualche apparizione commerciale, qualche post sui social con un hashtag creato per l’occasione e alcune vacanze, ovviamente regalate, nel regno saudita per lui e la sua famiglia.

Una vera pacchia, verrebbe da dire. Ma nel contratto, a quanto pare, i ministri arabi hanno tenuto a inserire una clausola piuttosto particolare. Ed è quella che più di tutte ha sconcertato i tifosi dell’argentino e in generale gli osservatori esterni del mondo del calcio. A quanto pare, infatti, la Pulce avrebbe accettato, senza sollevare obiezione, di mantenere il silenzio su tutto ciò che riguarda l’Arabia e i diritti umani.

Per essere più precisi, il contratto obbligherebbe l’ex capitano del Barcellona a non dire nulla che possa in qualche modo ‘offuscare’ il paese arabo. Di conseguenza, bocca chiusa sui diritti umani e su ogni tipo di situazione che possa rivelarsi negativa a livello d’immagine per l’Arabia Saudita, impegnata in un’operazione decisamente onerosa di ‘sportwashing’. Una manovra decisamente discutibile, a livello morale. E non solo per l’Arabia in sé, ma anche per i campionissimi che in qualche modo la stanno assecondando.

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