Durante la pausa estiva del mondiale di Formula 1 impazza il mercato, non solo quello dei piloti. Una notizia scuote il mondo Ferrari
Il mondiale di Formula 1 è andato in vacanza. Ma mentre i principali attori del Circus, i piloti, si godono qualche giorno di meritata vacanza, manager e dirigenti delle scuderie iscritte alla competizione iridata sono in piena attività soprattutto in vista della prossima stagione.
La Ferrari ad esempio è uno dei team maggiormente impegnati a ridisegnare l’organico relativo alla propria area tecnica. Il team principal Frederic Vasseur ha in più occasioni dichiarato come l’esigenza primaria a Maranello sia proprio un profondo rinnovamento dei quadri tecnici. Servono ingegneri e progettisti nuovi in grado di rilanciare la Ferrari ad altissimi livelli. 
Si prevede una consistente e impegnativa campagna acquisti di lunga durata che si spera possa arricchire il team di Maranello delle figure professionali più idonee. Ma come la Ferrari cerca di ‘saccheggiare’ gli altri team, così le scuderie rivali tentano di strappare al Cavallino Rampante alcune eccellenze professionali.
E non potrebbe essere altrimenti, in virtù del fatto che molti professionisti presenti a Maranello hanno dato prova in questi anni di particolare efficienza e conoscenze specifiche. La notizia di queste ultime ore che scuote il team modenese arriva dalla Francia: a partire da settembre l’ex capo del muretto Ferrari, l’ingegnere italo-svizzero Mattia Binotto, inizierà a tutti gli effetti il suo lavoro all’Alpine, la scuderia di proprietà del gruppo Renault.
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Binotto, dimessosi da team principal della Ferrari con un anno di anticipo rispetto alla naturale scadenza di contratto, dovrebbe ripartire dal team transalpino in cerca di un vero e proprio rilancio nelle prossime stagioni. L’ingegnere nato a Losanna non vede l’ora di tornare nel Circus e di portare l’Alpine a ridosso dei cosiddetti top team. 
Un lavoro impegnativo, una missione difficile da portare a termine e per la quale Binotto avrà bisogno di persone di fiducia. Uno di questi è senza ombra di dubbio Luigi Fraboni, cinquantaquattrenne responsabile delle operazioni in pista della scuderia di Maranello per quanto concerne le power unit.
Una vita in Ferrari per l’ingegnere emiliano fedelissimo di Binotto. Un rapporto di profonda stima reciproca che potrebbe convincere Fraboni a seguire il suo mentore all’Alpine. Per la Ferrari si tratterebbe di una perdita molto importante, che creerebbe un vuoto molto difficile da colmare.
