Le sette sorelle… orfane: restano tutte senza allenatore

Rivoluzione in Serie A, le sette sorelle cambiano allenatore: parte il valzer delle panchine tra le nostre Big? Le ultime

C’erano una volta le sette sorelle, le locomotive che facevano da traino al movimento calcistico italiano, esempi di virtù e di stabilità. Oggi come oggi, un terremoto potrebbe stravolgerle completamente. Almeno per quanto riguarda le panchine. Delle prime sette della classe, Napoli, Lazio, Inter, Milan, Atalanta, Roma, Juventus, in pochissime sembrano infatti sicure di mantenere in panchina il proprio attuale tecnico, e un valzer generale è un’ipotesi da dover prendere in considerazione.

Nuovi allenatori in Serie A
Valzer delle panchine in Serie A: le big cambiano allenatore (Ansa, Ciro Fusco) – Calciomercatotv.it

La situazione più chiara, paradossalmente, è quella del Napoli. Luciano Spalletti ha deciso di abbandonare la squadra che ha portato allo Scudetto, per motivazioni a quanto pare di natura personale, e nonostante un altro anno di contratto attivato tramite opzione da De Laurentiis. Non sappiamo ancora chi lo sostituirà, ma il suo destino è certo e segnato.

Discorso molto più scivoloso per Sarri. Il tecnico della Lazio ha compiuto un’impresa di dimensioni importanti, per certi versi paragonabile a quella di Spalletti e del suo Napoli. Riuscire a ottenere di più dalla squadra biancoceleste, considerando i limiti di budget e di progetto imposti da Lotito, è obiettivamente difficile. Per ora dunque il tecnico si Figline non sembra in bilico, ma mettere la mano sul fuoco sulla sua permanenza potrebbe essere rischioso.

Su Simone Inzaghi ci sono pochi dubbi. Nonostante il campionato mediocre, si è meritato sul campo la conferma grazie al cammino in Champions League e alle coppe vinte. Su di lui pende però un solo grande interrogativo: e se un’eventuale vittoria a Istanbul lo convincesse a imitare Spalletti e, prima di lui, Mourinho, per lasciare da vincente e rispondere così alle troppe critiche ricevute durante l’anno?

Valzer delle panchine in Serie A: le sette sorelle cambiano allenatore?

Si arriva così al Milan, altra panchina piuttosto salda. Al di là di una delusione totale in campionato, con una Champions arrivata solo grazie ai guai giudiziari della Juventus, il club rossonero non sembra voler mettere in dubbio i lavori dell’allenatore ex campione d’Italia, in grado di arrivare a sorpresa fino alle semifinali di Champions. Le sue ultime dichiarazioni sulla necessità di rafforzare la rosa lasciano però aperto uno spiraglio, e qualche nube all’orizzonte si intravede.

Nuovo allenatore Juventus
La Juventus può cambiare allenatore: in bilico Allegri (Ansa, Alessandro di Marco) – Calciomercatotv.it

C’è poi il caso Gasperini. Dopo tante stagioni all’Atalanta, il tecnico orobico sembra essere molto tentato da un addio. Alla Dea ha dato molto, forse tutto, l’ha portata su vette mai prima d’ora immaginate dalle parti di Bergamo. Forse, per motivazioni, potrebbe essere arrivato il momento di un addio che oggi appare molto probabile. La sensazione è che tutto dipenderà dalle possibili offerte che gli verranno recapitate in questi giorni.

Per Mourinho il destino sembra legato a doppio filo all’Europa League: un’eventuale vittoria, con annessa qualificazione in Champions, farebbe aumentare le sue chance di permanenza. Al contrario, l’addio non sorprenderebbe nessuno, considerando che il progetto, privo della coppa europea più importante, non avrebbe grandi margini di crescita.

E arriviamo infine a Max Allegri. Che di tutti dovrebbe essere il più tranquillo e sereno: ha un contratto oneroso che, di fatto, lo blinda alla Juventus, e lui stesso ha fatto sapere a più riprese di volerlo onorare fino in fondo, per l’amore che prova per questa squadra. Il problema è però che in pochi nell’ambiente ormai lo sopportano, a causa di un calcio poco efficace e di risultati decisamente deludenti. Inoltre, il suo profilo sembrerebbe cozzare con il nuovo corso bianconero.

Lui, che si è sempre portato dietro l’etichetta di gestore di grandi campioni, non sembrerebbe l’uomo ideale per lavorare sui giovani, sui campioni in erba. E continuare il matrimonio su queste basi, solo per una mera questione economica, non converrebbe davvero a nessuno. Nemmeno allo stesso tecnico livornese.

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